the world we left behind

65 milioni di anni dopo la scomparsa dei dinosauri, la Terra sta vivendo una nuova estinzione di massa, la sesta della sua storia.
La grande perdita di biodiversità in corso appare ancora più grave del previsto se prendiamo in considerazione l’incredibile riduzione di individui e popolazioni: basti pensare che il numero di esemplari sul pianeta è già praticamente dimezzato e ne siamo i principali responsabili.
Inquinamento, pesca intensiva, riscaldamento globale, deforestazione, insediamenti urbani, perdita di habitat sono solo alcuni dei motivi per cui gli animali muoiono 144 volte più velocemente di quanto previsto da Madre Natura. E questo sta influenzando non solo le specie già nelle liste rosse, ma anche le specie che potremmo pensare in salute eccellente, la popolazione di leoni e giraffe ad esempio si è dimezzata in soli 15-20 anni.
La fotografia naturalistica dovrebbe avere la responsabilità di sensibilizzare le persone alla protezione degli ecosistemi ed aumentare la loro consapevolezza nei confronti dei temi conservazionisti, e credo fermamente che immagini potenti che sappiano creare istantaneamente stupore nello spettatore possano davvero funzionare sotto questo punto di vista.
La fotografia in bianco e nero con la sua innata capacità di andare dritti al punto e allo stesso tempo di mascherarsi di pathos ed emozioni, si presta in modo particolare ad essere portavoce di questi temi.
“The World We Left Behind“ è la mia visione su questo argomento, una serie di immagini di specie comuni ed in via di estinzione. Ho deciso di dare al progetto un taglio non giornalistico, non ci sono immagini di denuncia o con temi di conservazione diretta, ma piuttosto i soggetti ritratti, con un forte stile drammatico, nella loro bellezza.